L'ex segretario provinciale PRC Bove chiede al Presidente De Franciscis di non perdere altro terreno e rilanciare l'azione della maggioranza: per dare risposte concrete ai problemi dei cittadini bisogna fare un'analisi onesta degli errori commessi nei 3 anni di mandato
di Mario De Michele
(...) La batosta elettorale della sinistra arcobaleno ha lasciato un segno indelebile tra dirigenti, iscritti e simpatizzanti. La sconfitta, netta e cocente, ha aperto una lunga e sofferta fase di riflessione. La domanda che esige una risposta efficace è: “che fare?”. Una domanda stringente su cui si interroga il popolo di rifondazione e che si intreccia anche con il futuro dell'amministrazione provinciale di centro sinistra. (continua la lettura)
rassegne stampa, interviste, comunicati stampa
mercoledì 14 maggio 2008
venerdì 2 maggio 2008
La parola ai circoli
Bove e Milani rimettono il mandato.
E adesso subito assemblee di circolo e territoriali dovunque sia possibile per discutere e per ricominciare.
Il 29 aprile e il 6 maggio riunione del comitato politico provinciale
Mercoledì 16 a Caserta. Una segreteria provinciale "allargata" che si è trasformata in un quasi comitato politico: una sala piena come non mai, una ventina di interventi, nervosismo, commozione. Il segretario provinciale Giosuè Bove "ha rimesso il mandato" nelle mani del comitato politico, con una lunga lettera (vedi allegato), così come ha fatto l'assessore provinciale: diversi segretari di circolo, tra cui quello di Caserta. hanno scelto o sceglieranno questa strada "senza fughe, restando a disposizione del partito, perché quando una nave affonda non si scappa". Nel pomeriggio - verso le 18 - di Martedì 29 aprile, in prima convocazione e poi nel pomeriggio di martedì 6 maggio, in seconda convocazione si riunirà il comitato politico della federazione di Caserta del PRC, ottanta componenti eletti e dieci invitati permanenti. Nella sede della federazione di Caserta del PRC che è stata negli ultimi due mesi il punto di riferimento della campagna elettorale di tutta la sinistra l'arcobaleno, i dirigenti del partito in forma allargata si confronteranno sul tema al centro della discussione, sul "che fare" che echeggia superbo nel suo richiamo a Lenin, ma sopra le macerie fumanti della sinistra. Fino al 29 e poi tra il 30 aprile e il 5 maggio dovunque possibile si svolgeranno assemblee cittadine o territoriali degli iscritti e dei simpatizzanti, per affrontare la discussione e renderla più partecipata possibile, perché "dobbiamo aprirci, non chiuderci e dobbiamo capire dove sono gli errori veri. Il disastro è davvero grande e l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è una discussione da ceto politico, piena di sottintesi, di ripicche, di dispetti". Al centro della discussione, oltre alle decisioni da assumere in merito alla "messa a disposizione" dei mandati del segretario e dell'assessore provinciale, c'è sicuramente l'avvio immediato della fase congressuale che si annuncia dura: a luglio ci sarà il congresso nazionale, dunque i congressi provinciali dovranno svolgersi a giugno e quelli di circolo a maggio. In campo tre ipotesi: lo scioglimento di rifondazione e la fondazione di un nuovo partito della sinistra, la prima; l'unità dei comunisti, con un unico partito riunificato prc+pdci, la seconda; Rifondazione oggi e domani, la terza, per la costruzione di un soggetto politico unitario e plurale a rete con chi ci sta, senza scioglimenti né fusioni Ma al di là delle forme Il tema di fondo è l'interrogazione radicale: possiamo ancora esistere? Può, in questa fase storica, darsi ancora l'esistenza di una sinistra che agisce per l'alternativa di società e allo stesso tempo vuole essere incidente dentro questa società? E come è possibile restituire la dimensione di massa alla sua esistenza?
E adesso subito assemblee di circolo e territoriali dovunque sia possibile per discutere e per ricominciare.
Il 29 aprile e il 6 maggio riunione del comitato politico provinciale
Mercoledì 16 a Caserta. Una segreteria provinciale "allargata" che si è trasformata in un quasi comitato politico: una sala piena come non mai, una ventina di interventi, nervosismo, commozione. Il segretario provinciale Giosuè Bove "ha rimesso il mandato" nelle mani del comitato politico, con una lunga lettera (vedi allegato), così come ha fatto l'assessore provinciale: diversi segretari di circolo, tra cui quello di Caserta. hanno scelto o sceglieranno questa strada "senza fughe, restando a disposizione del partito, perché quando una nave affonda non si scappa". Nel pomeriggio - verso le 18 - di Martedì 29 aprile, in prima convocazione e poi nel pomeriggio di martedì 6 maggio, in seconda convocazione si riunirà il comitato politico della federazione di Caserta del PRC, ottanta componenti eletti e dieci invitati permanenti. Nella sede della federazione di Caserta del PRC che è stata negli ultimi due mesi il punto di riferimento della campagna elettorale di tutta la sinistra l'arcobaleno, i dirigenti del partito in forma allargata si confronteranno sul tema al centro della discussione, sul "che fare" che echeggia superbo nel suo richiamo a Lenin, ma sopra le macerie fumanti della sinistra. Fino al 29 e poi tra il 30 aprile e il 5 maggio dovunque possibile si svolgeranno assemblee cittadine o territoriali degli iscritti e dei simpatizzanti, per affrontare la discussione e renderla più partecipata possibile, perché "dobbiamo aprirci, non chiuderci e dobbiamo capire dove sono gli errori veri. Il disastro è davvero grande e l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è una discussione da ceto politico, piena di sottintesi, di ripicche, di dispetti". Al centro della discussione, oltre alle decisioni da assumere in merito alla "messa a disposizione" dei mandati del segretario e dell'assessore provinciale, c'è sicuramente l'avvio immediato della fase congressuale che si annuncia dura: a luglio ci sarà il congresso nazionale, dunque i congressi provinciali dovranno svolgersi a giugno e quelli di circolo a maggio. In campo tre ipotesi: lo scioglimento di rifondazione e la fondazione di un nuovo partito della sinistra, la prima; l'unità dei comunisti, con un unico partito riunificato prc+pdci, la seconda; Rifondazione oggi e domani, la terza, per la costruzione di un soggetto politico unitario e plurale a rete con chi ci sta, senza scioglimenti né fusioni Ma al di là delle forme Il tema di fondo è l'interrogazione radicale: possiamo ancora esistere? Può, in questa fase storica, darsi ancora l'esistenza di una sinistra che agisce per l'alternativa di società e allo stesso tempo vuole essere incidente dentro questa società? E come è possibile restituire la dimensione di massa alla sua esistenza?
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