Conosciamo personalmente Nasser Hidouri, ne conosciamo da tempo il continuo impegno, la quotidiana fatica, la dignità e l’umiltà con cui ha sempre aiutato le sorelle e i fratelli migranti, lottando per i loro diritti, favorendone l’accoglienza e l’integrazione nel territorio, colloquiando con le istituzioni, la legge, gli enti locali, le forze sociali, sindacali e politiche, il mondo della cultura, dell’associazionismo e del volontariato, affinché le ragioni del dialogo e della cooperazione prevalessero sempre e comunque sui veleni dell’esclusione, della discriminazione, dell’aggressione, della sopraffazione e della violenza.
Siamo vicini a Nasser e gli esprimiamo viva e convinta solidarietà di fronte ad un teorema investigativo assolutamente improponibile, per il quale l’imam di una moschea sarebbe inquisito per una sorta di “responsabilità oggettiva” per ciascuno dei frequentanti.
Continueremo le battaglie comuni, caro Nasser, per i diritti, la solidarietà, la giustizia, per l’incontro tra i popoli e tra le culture del mondo, contro la guerra e la sopraffazione, sapendo di poter contare a testa alta sulla tua generosità, sulla tua partecipazione e sulla tua saggezza.
per sottoscrivere l'appello invia la tua adesione a emanuelaborrelli@libero.it